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Juventus crisi e ritiro

Dopo due sconfitte consecutive in Serie A contro Sassuolo e Verona, il tecnico bianconero Massimiliano Allegri ha deciso il ritiro obbligato per i giocatori: una settimana per ritrovare la giusta concentrazione in vista di gare importanti. 

I bianconeri hanno perso contro squadre apparentemente più deboli come Empoli e Sassuolo, l’ultima volta sabato scorso contro l’Hellas Verona. “Una stagione horror per la Juve che ha toccato un nuovo minimo ad Halloween“, titola “Tuttosport” dopo la partita. Il verdetto devastante della Gazzetta dello Sport: “La Juve ha perso perché non ha qualità“.

A metà settimana, martedì, la Juve ha in programma la gara casalinga in UEFA Champions League con lo Zenit St. Petersburg; in questa competizione la Juve ha vinto tre partite su tre, battendo anche i campioni in carica del Chelsea. Sabato invece, ancora in casa, la partita contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano in un momento di fiducia per la squadra viola, con cui ogni partita è una vera battaglia dispendiosa sotto il profilo fisico e mentale.

Il tecnico bianconero nel post partita al Bentegodi ha chiesto ai suoi giocatori silenzio e massima concentrazione nel lavoro, questa mattina la scelta di far trascorrere a tutti i giocatori la settimana al J Hotel, in ritiro, così da ritrovare il necessario spirito di squadra.

L’ultimo ritiro della Juve è stato nella prima gestione di Allegri dopo la sconfitta contro il Sassuolo del 28 ottobre 2015. Ecco le parole di Allegri in conferenza stampa dopo la sconfitta: In questo momento devi provare la vergogna di avere solo 15 punti in classifica classifica. Per quello che abbiamo fatto in campo ci aspettavamo qualche punto in più. Anche Max ha bisogno di tempo, è avvantaggiato perché conosceva già l’ambiente, ma ha giocatori diversi rispetto a due anni fa. L’unica medicina di cui hai bisogno è lavorare e tacere. Tra qualche mese, quando giocheremo con un altro spirito saremo in una posizione diversa, forse alzeremo la testa. c’è una grande squadra che vince senza rispettare l’avversario. Con il massimo rispetto, il calcio non è un fioretto. Se incontri una squadra che ha una maggiore intensità, devi metterti al suo livello, nello spirito, nell’inseguire, nel correre verso l’avversario, nell’andare da lui. 

I giocatori non sono i primi responsabili

Ma chi è all’origine del problema? È l’allenatore, come spesso accade, in questo caso Massimiliano Allegri? Non principalmente, come mostra un sondaggio di “Gazzetta.it” secondo cui Allegri sarebbe responsabile solo per il 21 per cento dei tifosi. Il problema principale è piuttosto il club. Quasi i due terzi dei tifosi ritengono che la dirigenza del club dovrebbe prendersi le sue colpe. L’addio di Cristiano Ronaldo, un mercato sottotono, una posizione societaria che non difende più la squadra come una volta le maggiori colpe di Agnelli e gli altri dirigenti.

I circa 10.000 intervistati incolpano i giocatori “solo” per il 15% . Lo stesso Allegri attesta che la sua squadra non aveva abbastanza capacità di combattimento. 

Parte della miseria è anche la difesa attorno ai vecchi maestri Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, rispettivamente 34 anni e 37 anni. Nelle cinque partite di campionato in cui hanno giocato insieme dall’inizio, hanno subito sei gol. La forza e l’affidamento del duo bianconero è andata persa al momento.

Juventus crisi e ritiro ultima modifica: 2021-11-01T19:27:48+01:00 da 3Pareggi admin
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