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Il calcio in Arabia Saudita: una sfida o una resa?

L’estate del 2023 ha segnato una svolta nel mondo del calcio. Molti calciatori di fama mondiale hanno deciso di lasciare i campionati europei per trasferirsi in Arabia Saudita, attirati da offerte economiche irrinunciabili e da un progetto di sviluppo ambizioso. Tra questi, spiccano i nomi di Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, N’Golo Kanté, Ruben Neves e Kalidou Koulibaly, solo per citarne alcuni. Ma quali sono le ragioni di questa scelta? E quali sono le conseguenze per il calcio europeo e per quello saudita?

calciatori in arabia saudita

Le ragioni economiche

Il primo motivo che spinge molti calciatori a migrare verso l’Arabia Saudita è ovviamente quello economico. Il paese arabo, grazie al suo fondo sovrano PIF, ha deciso di investire massicciamente nel settore sportivo, in particolare nel calcio, come parte del suo piano di diversificazione economica chiamato Saudi Vision 2030. L’obiettivo è quello di rendere il campionato saudita più competitivo e attrattivo, sia a livello locale che internazionale, e di aumentare il turismo e l’intrattenimento nel paese.

Per farlo, i club sauditi hanno messo sul piatto cifre astronomiche per acquistare i calciatori più noti e pagati del mondo. Ad esempio, Cristiano Ronaldo ha firmato con l’Al Nassr un contratto da 120 milioni di euro netti a stagione fino al 2026, diventando il calciatore più pagato della storia. Karim Benzema ha seguito le sue orme, accettando l’offerta dell’Al Ittihad di 100 milioni di euro a stagione fino al 2026. N’Golo Kanté si è unito al connazionale francese nello stesso club, firmando un biennale da 50 milioni di euro a stagione. E così via.

Di fronte a queste proposte, molti calciatori hanno ceduto alla tentazione di arricchirsi in poco tempo, magari approfittando della scadenza dei loro contratti con i club europei o della loro età avanzata. Si tratta di una scelta comprensibile, se si considera che la carriera di un calciatore è breve e incerta, e che i soldi guadagnati possono garantire una vita agiata anche dopo il ritiro. Inoltre, alcuni calciatori potrebbero aver visto nell’Arabia Saudita una possibilità di rilancio o di riscatto, dopo aver vissuto stagioni difficili o deludenti nei loro club precedenti.

Le ragioni sportive

Tuttavia, non si può ridurre tutto a una questione di soldi. Ci sono anche delle ragioni sportive che possono aver spinto alcuni calciatori a scegliere l’Arabia Saudita come destinazione. Innanzitutto, c’è la sfida di far parte di un progetto nuovo e ambizioso, che mira a elevare il livello del calcio saudita e a renderlo protagonista sul palcoscenico mondiale. I calciatori che hanno accettato questa sfida potrebbero essere mossi da una motivazione personale o professionale, o da un desiderio di lasciare il segno nella storia di questo sport.

In secondo luogo, c’è la possibilità di vivere un’esperienza diversa e stimolante, sia dal punto di vista culturale che calcistico. L’Arabia Saudita è un paese con una cultura e una religione molto diverse da quelle europee, che può offrire ai calciatori l’opportunità di conoscere una realtà nuova e affascinante. Inoltre, il campionato saudita è un campionato in crescita e in evoluzione, che può mettere alla prova le capacità e le qualità dei calciatori, sia contro avversari di alto livello che contro squadre meno conosciute ma ugualmente competitive.

Infine, c’è la prospettiva di poter giocare in condizioni ottimali, sia dal punto di vista delle infrastrutture che dell’organizzazione. I club sauditi hanno investito molto anche nella costruzione e nel miglioramento degli stadi, dei centri sportivi e delle strutture alberghiere, per garantire ai calciatori e ai tifosi il massimo comfort e sicurezza. Inoltre, il campionato saudita è gestito in modo professionale e trasparente, con regole chiare e rispettate, e con una forte attenzione alla promozione e alla valorizzazione del calcio.

Le conseguenze per il calcio europeo

La migrazione di molti calciatori verso l’Arabia Saudita ha ovviamente delle conseguenze anche per il calcio europeo, che si trova a dover fare i conti con una perdita di talento e di appeal. Da un lato, infatti, i club europei si vedono privati di alcuni dei loro migliori giocatori, che spesso sono anche dei leader e dei simboli delle loro squadre. Questo può comportare una riduzione della qualità e della competitività dei campionati europei, che potrebbero perdere interesse e seguito da parte dei tifosi e dei media.

Dall’altro lato, però, i club europei possono anche trarre dei benefici dalla partenza dei loro calciatori verso l’Arabia Saudita. Innanzitutto, possono incassare delle somme importanti dalle cessioni dei loro giocatori, che possono essere reinvestite nel mercato o nella crescita delle proprie società. Inoltre, possono liberarsi di ingaggi pesanti e di situazioni contrattuali complicate, che spesso creano problemi di bilancio o di gestione dello spogliatoio. Infine, possono dare spazio a nuovi talenti o a giocatori meno noti ma ugualmente validi, che possono emergere e dimostrare il loro valore.

Le conseguenze per il calcio saudita

La migrazione di molti calciatori verso l’Arabia Saudita ha ovviamente delle conseguenze anche per il calcio saudita, che si trova a vivere una fase di grande crescita e di grande visibilità. Da un lato, infatti, i club sauditi si arricchiscono di giocatori di fama mondiale, che portano con sé esperienza, qualità e carisma. Questo può comportare un aumento della qualità e della competitività del campionato saudita, che può attrarre l’interesse e il seguito di tifosi e media da tutto il mondo.

Dall’altro lato, però, i club sauditi devono anche affrontare delle sfide e dei rischi legati all’arrivo dei loro nuovi giocatori. Innanzitutto, devono gestire degli ingaggi elevatissimi, che potrebbero creare squilibri economici o sociali tra le squadre o tra i calciatori. Inoltre, devono integrare i nuovi arrivati in un contesto culturale e calcistico molto diverso da quello europeo, che potrebbe richiedere tempo e adattamento. Infine, devono evitare di oscurare o penalizzare i giocatori locali o quelli meno pagati ma ugualmente meritevoli, che potrebbero sentirsi esclusi o sminuiti.

In conclusione, la migrazione di molti calciatori verso l’Arabia Saudita è un fenomeno complesso e controverso, che ha delle ragioni economiche ma anche sportive, e che ha delle conseguenze positive ma anche negative per il calcio europeo e per quello saudita. Si tratta di una scelta personale e professionale dei calciatori coinvolti, che va rispettata ma anche analizzata criticamente. Si tratta anche di una sfida per il futuro del calcio mondiale, che dovrà trovare un equilibrio tra le diverse realtà e le diverse esigenze.

Il calcio in Arabia Saudita: una sfida o una resa? ultima modifica: 2023-07-01T10:30:49+02:00 da 3Pareggi admin
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